
La processione religiosa del Venerdì è tuttora accompagnata dalle “dolenti”: ragazze nubili vestite di nero, in ricordo delle donne piangenti di Gerusalemme al seguito di Gesù.
Attraverso i canti delle dolenti, in lingua dialettale, si ripercorre la tragica ora di Gesù.
"Golgota", "Fieri flagelli", "Gemente desolata", "Morto tra mille strazi", alcuni tra i canti che ritmano la processione che percorre le vie del paese con la statua del Gesù Morto e dell'Addolorata.
In origine la pesante statua del Gesù morto veniva portata dai pastori a lentissimo ritmo (nazzcann).
Oggi la processione religiosa del Venerdì Santo è ancora un modo sentito e partecipato di accostarsi al mistero della Croce.
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(dal racconto di Giovanni Cerone)